[…]... Guardo la data del mio ultimo post…mi soffermo su quel 9 luglio, quasi incredulo… cerco di mettere insieme, come in un puzzle, tutti quei pezzetti sino a ricreare quel insieme che dovrebbe aiutarmi a ricordare e invece solo ora mi rendo conto di quanto tempo è passato… di come, il più delle volte, gli eventi, gli impegni giornalieri ci trascinano in un vortice senza fine... in un vortice senza tempo, perché le cose da fare sono talmente tante che il rapporto con esso sfuma, diventa relativo… in quel vortice dove quei momenti di relax che noi dedichiamo al nostro piacere, alle nostre passioni vengono meno ma ancor più messi in secondo piano o addirittura “temporaneamente” dimenticati, mentre, proprio grazie a loro che il grigiore della quotidianità per qualche ora non è più tale, grazie a loro torniamo a sognare, a prendere possesso di quei sogni che per gran parte del nostro tempo cosciente abbiamo dovuto mettere in disparte…ma di tutto questo c’è ne accorgiamo solo quando un qualcosa, un banalissimo qualcosa ci mette di fronte al tempo, a quel tempo trascorso senza che noi potessimo accorgercene e senza aver potuto far niente per rallentare il suo inesorabile…immutabile... trascorrere…[…]