Monday, June 26, 2006

Surfing

[…]…Pausa…tranquillità… decido di fare un po’ di “surfig” in internet, senza uno scopo ben preciso…senza nessun soggetto di cui cercar qualcosa…così giusto per…mi ritrovo nel sito de “ La Stampa”, inizio a girovagare tra le sue pagine sino a ritrovarmi in una sottosezione.. l’argomento è il Salone del Libro, manifestazione alla quale non ho “partecipato” anche se pur da spettatore… nel “mirino” della giornalista c’è Paulo Coelho, scrittore che non finirà mai di stupirmi…l’articolo porta come titolo “Bagna càuda per Coelho”…abbastanza singolare, quanto basta per incuriosirmi e spingermi ad iniziarne la lettura…pensavo « probabilmente mi trovo di fronte al solito articolo d’esaltazione verso…»…proseguo… più leggo più mi rendo conto di quanto possa essere particolare un personaggio di spicco come Coelho…di quanto esca fuori dai dictat imposti dalla sua posizione di successo…si certo il solito protocollo non va’ dimenticato…presenza nello stand…autografi di rito…etc…ed ecco un “qualcosa” colpire maggiormente la mia attenzione…un “qualcosa” di assolutamente divertente, particolare…a dir poco “alchemico”…Coelho, nel suo “torinese” programma aveva incluso un’ invito a cena in una casa della Torino “bene”, personaggi illustri per una piacevole serata casalinga…ed ecco che durante i soliti “autografi” invita a questa cena alcuni dei suoi lettori, si proprio loro gente comune che mai avrebbero pensato “che”… « Cena con me stasera? »…disse l’Alchimista…manovra mediatica o semplice « Io sono come voi, nonostante il successo » forse…ma vorrei vedere quanti scrittori di “successo” si sarebbero comportati nella medesima…umiltà…si forse e se anche non è lasciatecelo credere al mondo d’oggi c’è ne talmente poca…[…]

Monday, June 19, 2006

Friend

[…]…squilla il telefono... non ho voglia di rispondere, oggi quel suono mi è particolarmente fastidioso, ma purtroppo non posso fare altrimenti, anche se la mia mente in perfetto sincronismo con il suo squillare da’ origine a...« tanto non è per me »... devo rispondere... « Pronto »... ma nello stesso istante mi viene da dire…« Hello »... taccio ma come ha far crollare quel… « tanto non è per me »... mi sento dire... « Ciao Ricky, ti ricordi di me » … in quel istante la mia mente è confusa, vado a frugare negli antri più reconditi della mia memoria, alla ricerca di un volto al quale associare quella voce, che non mi era affatto sconosciuta… questione d’istanti e…si ! ora ci sono…« Ma Ciaoooo, come stai, che fine hai fatto »... rispondo e lei... « mi sono trasferita all'estero per lavoro ma ora sono rientrata, come stai? come stai andando? »... iniziamo a parlare di tutto e di tutti… la telefonata si sviluppa secondo i classici canoni di quando due persone non si sentono da tempo, ma nonostante ciò sembra che sì siano viste ieri…ci salutiamo, chiudo la comunicazione, quasi istintivamente mi viene da guardare il display del cordless, segna 53’...contemporaneamente, grazie a quella bella chiacchierata, la mia mente fluttua in spazi a lei familiari dove il ricordo di un caro amico si fa’ strada, guardo una stampa acquistata insieme…ad occhi aperti inizio a cavalcare le onde del tempo, ripenso a tutte le cose fatte insieme, a tutti i posti visti, a come ci siamo divertiti…ma ancor più a come la vita sia strana, a come il destino faccia in modo che noi si possa incontrare determinate persone in tempi ben precisi della nostra vita, in periodi dove il nostro “essere” ha bisogno di quella persona, di quello che può offrirci, ma nella nostra cieca quotidianità non c’è ne accorgiamo, come “mantidi religiose” mangiamo quello che ci serve e lasciamo quello che ci sembra inutile, soltanto dopo, quando questa persona ha fatto il suo tempo, ci rendiamo conto ti quanto abbia positivamente influenzato la nostra vita, di come tante sottili sfumature nel vedere le cose abbiano preso vita grazie a questa persona…attimi…istanti…una miriade di cose tutte racchiuse in quella scatola che comunemente chiamiamo ricordi e gelosamente custodiamo, nel momento in cui questi riaffiorano, noi torniamo a pensare al caro amico(a), ecco in quel momento i ricordi ci scaldano nuovamente il cuore e vorremmo rivivere quei momenti… Ma…[…]

Thursday, June 08, 2006

Dance Dance Dance...It's Life

[…]…"Ma cosa devo fare allora?"
"Danzare" rispose "continuare a danzare, finchè ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perchè. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano". Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro."Danzare è la tua unica possibilità" continuò "devi danzare, e danzare bene. tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finchè c'è musica, devi danzare!"…[ Tratto da “Dance Dance Dance” di Haruki Murakami ]...[...]